Non è difficile da afferrare, basta fare un po’ di passi indietro: la vitamina D si assorbe dai raggi solari, gli albini non possono stare molto tempo sotto il sole, e quando ci stanno devono mettere chili di crema solare, ergo gli albini hanno una maggiore predisposizione ad essere carenti di vitamina D.
Non è un problema di melanina bensì di esposizione al sole
La vitamina D viene assorbita dai raggi solari principalmente e viene sintetizzata dalla pelle.
Non ha niente a che vedere con la melanina (anche se è un’altra di quelle “cose” di cui siamo carenti se non sprovvisti). Non c’è nessuna anomalia dichiarata nell’organismo delle persone albine che impedisca la sintesi di Vitamina D, come invece avviene con la melanina. In questo caso la nostra maggiore propensione è dovuta al fatto che stiamo poco al sole, preferiamo l’ombra, evitiamo maggiormente le vacanze alle Bahamas e quando ci esponiamo anche fossimo a Laigueglia siamo sempre bardati da cappellini con visiera e a tesa larga, magliette dal tessuto anti UV o comunque che coprono più pezzettini possibili di cute, se non addirittura mute e quant’altro e come se non bastasse abbiamo quei lembi di pelle scoperta sempre ricoperti da strati e strati di creme e spray solari.
Questo riguarda soprattutto i bambini, perché noi adulti ce ne freghiamo un po’ di più a nostro rischio e pericolo perché la procedura corretta è quella che applicano scrupolosamente i genitori ai bambini. Quella è la base e va considerata come norma imprescindibile.
Con il sole non si scherza però, lo sappiamo e lo sanno tutti, anche i melaninodotati, quindi non è che si può sacrificare la propria pelle in virtù della famosa vitamina D, ma non si può nemmeno fare il contrario.
Quindi la parola d’ordine è COMPROMESSO.
In poche parole dobbiamo assorbire vitamina D sufficiente per essere forti e preservare il nostro organismo ma evitare di beccarci dei tumori alla pelle e prima ancora eritemi solari. Come al solito per noi, una prova da equilibristi.
Quanto sole possono prendere gli albini?
La premessa fondamentale è capire che l’assorbimento della vitamina D dipende da tanti fattori, tra cui la stagione e la latitudine in cui ci si espone, è facile comprendere come l’estate non sia uguale al’inverno a livello di irradiazione ed intensità solare.
Di solito viene raccomandata almeno una mezz’ora al giorno di esposizione al sole e senza nessun filtro che contrasti la penetrazione piena dei raggi, ma capite bene che mandare un albino tutti i giorni in piena estate mezz’ora al sole con viso, braccia e gambe scoperte è come consegnargli le chiavi dell’inferno.
Per una persona affetta da albinismo cutaneo (perché come sapete esiste anche l’albinismo oculare) le buone norme rimangono le stesse e non cambiano con il tempo, anche se le creme solari sono sempre migliori, le indicazioni sopra riportate sono sempre più accurate e sono anche meno fastidiose e unte sulla pelle: sole consigliato fino alle 10-11.00 del mattino e poi dopo dalle 18.00 circa e sempre con un po’ di crema solare (meglio abundare que deficere).
Poi lo sanno bene tutti gli albini adulti che è capitato a tutti e più di una volta di uscire di casa di fretta alle due del pomeriggio, di credere di fare solo pochi passi e senza crema solare né addosso e né dietro o di metterla quando ormai era troppo tardi. Alzi la mano a chi non è capitato!
Questo per dire che in quei momenti di panico e spensieratezza la vitamina D ne ha approfittato per infiltrarsi beata nella nostra pelle.
Abbiamo detto che anche sotto l’ombrellone i raggi solari penetrano e quindi anche lì ci vuole la protezione quindi non c’è scampo per la nostra cara vitamina D, le porte sono barrate.
A cosa serve la Vitamina D
Alcuni pensano che la vitamina D sia quella delle ossa e che sia sinonimo di calcio.
La prima credenza è in parte vera perché infatti questo perormone è responsabile della crescita e del mantenimento del nostro apparato osseo ma non solo di quello, solo negli ultimi anni si è parlato della sua importanza per le difese immunitarie e di quanto sia efficace anche nel contrastare le influenze stagionali quanto la vitamina C, anzi è proprio il connubio delle due che aumenta i benefici contro i virus in generale.
A proposito di connubi anche la vitamina K assieme alla D fa scintille nel senso di grandi benefici.
Dicevamo che molti confondono la vitamina D con il calcio, ma non sono proprio la stessa cosa, però la D favorisce l’assorbimento del calcio e del fosforo, ecco perché si associa la carenza di vitamina D a problemi come l’osteoporosi (frequente nella terza età) e anche la demenza senile e la depressione. Sembrerebbe infatti che l’umore ne giovi molto.
I sintomi della sua carenza sono infatti stanchezza cronica, maggiore predisposizione a malattie infettive e a fratture delle ossa, astenia dei muscoli.
Albinismo e vitamina D: l’importanza dell’alimentazione
Una strada, anche se non la più comoda è quella di cominciare ad integrare con la giusta alimentazione.
Ci sono dei cibi, pochissimi, che contengono una buona quantità di vitamina D, ad esempio l’olio di fegato di merluzzo e molti pesci grassi come aringhe e tonno, il tuorlo dell’uovo, alcuni tipi di latte (errato pensare che il latte materno ne contenga in quantità e che il latte naturale la contenga anche lui), yogurt e formaggi.
La maggior parte del latte in commercio contiene vitamina D ma non perchè sia presente naturalmente ma viene aggiunta come additivo.
Con l’alimentazione possiamo dunque ovviare parzialmente al problema, ma la maggiore fonte di vitamina D rimane sempre e comunque il sole e in ogni caso la quantità di cibo che assumiamo contenente la vitamina è sempre troppo poca (non possiamo mangiare 10 uova al giorno e merluzzo tutti i giorni).
Albinismo e vitamina D: Gli integratori
Se non possiamo con il sole e con l’alimentazione allora non rimane altro che intervenire con quei surrogati composti, a volte indispensabili, che sono gli integratori.
Ce ne sono tanti in commercio e più o meno tutti validi.
Non sono qui per farvi una prescrizione medica perché per fortuna non sono un medico ma posso raccontarvi la mia esperienza di albina che circa 4 anni fa decide di verificare i livelli di vitamina D tramite semplice prelievo di sangue e scopre di avere un livello 4 dove il minimo sufficiente viene indicato come 30 (giusto un tantino sotto la media) e così che ho cominciato ad assumere l’integratore che mi ha dato grandi risultati, a parte oltrepassare il livello 30 (che non è poco) mi sento decisamente più resistente alle influenze che prima prendevo quasi ogni mese nel periodo invernale e avevo una ridotta capacità di ripresa, mentre ora le cose vanno meglio, non ho più quei forti mal di gola e il raffreddore mi viene più raramente e mi passa più velocemente.
Ci sono altri rimedi che ho assunto ed inoltre alcune modifiche nello stile di vita c’è stato ma sono sicura che la vitamina D ha fatto la sua buona parte.
E’ interessante sapere che nel mio piano terapeutico che comprende le creme solari e gli integratori di nicotinamide ( vitamina B) per la prevenzione del tumore della pelle c’è anche la prescrizione della vitamina D.
Albinismo e vitamina D: Conclusioni
Concludendo se è vero che non tutte le persone con la vitamina D sotto i piedi sono albine (anzi, ce ne sono tantissime e sempre di più a causa del fatto che usciamo sempre di meno, stiamo spesso chiusi nei nostri uffici e case a lavorare ecc) è invece reale il fatto che gli albini hanno una forte predisposizione ad esserne carenti, per cui meglio dare una controllata ogni tanto.
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