Si è svolto per la seconda volta consecutiva l’evento “Donne per le Donne” organizzato dalla modella, show girl e organizzatrice di eventi Indira Acosta Arismendi per celebrare non solo la Donna, ma la bellezza unica di donne comuni ma speciali, quindi la diversità come ricchezza e non come ostacolo.
La location scelta quest’anno è la regale Piazza San Carlo, centro nevralgico e turistico di Torino, piena di scorci e via vai di passanti che sabato 25 febbraio nel primissimo pomeriggio hanno reso ancora più vivace l’evento portandolo sempre più sotto l’occhio del pubblico, oltre che degli addetti ai lavori.
Tredici splendide ragazze, ex modelle, fotomodelle, italiane, straniere, alte, basse, more, bionde, tra di noi c’era molta eterogeneità. Così tanta eterogeneità che tra le 13 spiccava Sara Sperone, modella con una disabilità, che a causa infatti di una patologia ha perso la gamba destra e che ha deciso di rimettersi in gioco come fotomodella. Bellezze di tutti i generi e colori, dalla bellezza afro al fascino nordico, spazio anche per chi ha passato gli anta ma gode ancora di charme e entusiasmo da vendere.
Donne per le donne 2023: L’evento
13 modelle dicevamo, un brand di abiti fatti a mano firmato dalla stilista Lorena Giannini, il makeup spettacolare della Royal Academy, le riprese di Marco Canone e una quantità innumerabile di fotografi che sgomitavano letteralmente per riprendere in gruppo e singolarmente le pose delle ragazze.
L’evento infatti, sin dalla sua prima edizione, è stato aperto a tutti i fotografi, liberi di presentarsi per infoltire il proprio portfolio. Quest’anno hanno risposto all’appello almeno il triplo dei fotografi rispetto all’anno scorso, segno dell’interesse mediatico che l’evento sta assumendo sempre più.
E poi i magazine, che per la festa della Donna hanno fatto uscire i loro articoli per celebrare l’evento e dare ancora più risonanza riportando l’intervista all’organizzatrice e gli scatti di Viktor Foto Torino.
Una bella occasione per celebrare la festa della donna in maniera diversa, senza fiori o frasi scontate ma dimostrando nel concreto che si può essere unite e solidali, diverse senza essere una migliore dell’altra.
L’evento di quest’anno mi è parso molto più professionale, anche la particolarità del brand ha reso memorabili gli scatti, il bianco e nero, guarda caso i colori del mio blog, ritornano il mood del nero su bianco, dell’essenzialità, della sobrietà e dell’eleganza.
L’interazione tra noi ragazze è stata spettacolare, rimane sempre meno spazio per le Prime donne e sempre di più per gli scatti di coppia e la condivisione della scena.
Un’albina a Donne per le Donne
Prima di tutto sono onorata della possibilità che Indira mi ha dato anche quest’anno, prima dei trent’anni avevo tentato di mandare qualche mio scatto ben fatto a delle agenzie di Torino e Milano proponendomi come fotomodella anche per viso e cosmetici ma senza successo, da allora avevo lasciato perdere dedicandomi ad altro. Poi all’improvviso da un evento di beneficienza è nato il rapporto con Indira che mi ha notata e valorizzata come ragazza albina ma non solo, io credo che lei abbia anche visto la mia personalità, ricordo lo shooting per un negozio di Venaria in cui mi disse:” Mi piace quella tua espressione ca**uta”!
Sono fiera di aver portato l’albinismo in piazza, io non sono bionda, anche se posso sembrarlo, è sempre bene ricordarlo ed ho anche io una disabilità, forse meno visibile a primo sguardo, per un pomeriggio ho infatti lasciato a casa i miei occhiali spessi e lottato contro la luce del sole che mi impediva di tenere gli occhi ben aperti, molte foto infatti mi ritraggono con gli occhi semichiusi e sofferenti per l’intensità della luce, ma io mi conosco e avevo già previsto tutto, ecco perché mi sono portata degli occhiali da sole che tra l’altro stavano benissimo con l’abito. Quando li indossavo mi sentivo molto più a mio agio e creativa.
Questo evento mi ha inoltre dato la possibilità di partecipare in diretta TV su Telecupole all’intervista dell’8 Marzo in occasione della presentazione dell’evento, assieme all’instancabile Indira e alla già citata Sara, oltre che di conoscere nuovi fotografi con cui poter scattare.
Io non mi sento una modella (anche se adoro posare), ma più che altro una persona che ha tanto da raccontare e piano piano lo sta facendo, anche attraverso l’immagine.
Anche se solo attraverso un evento fotografico quello che voglio dimostrare è che l’albinismo è in realtà a super colori, mi piace mostrare questa condizione come riflesso della mia personalità, tutt’altro che pallida e sbiadita ma invece divertente, ironica, entusiasta ed è per questo che non rispetto le leggi dell’armocromia e mi vesto sfacciatamente di rosso, fucsia, petrolio, blu elettrico, nero e di tutti i colori che credo mi stiano bene. Per questo non amo le foto degli albini su sfondo bianco, con vesti bianche e gli occhi chiusi in un’espressione triste, queste piacciono ai fotografi ma non sono la realtà. L’albinismo è colore, mi piacerebbe vedere foto di persone albine imperfette e meno candide, mi piacerebbe vedere bambini albini che si rotolano sull’erba e giocano con la palla ridendo a squarciagola, perché è questo che meritano di vedere i neo genitori su Google, quando cercano “albinismo” dopo la diagnosi dell’ospedale.
Mi piacerebbe vedere donne albine meno Marylin e più guerriere, studentesse, lavoratrici, impiegate, insegnanti, mamme, orgogliose e sorridenti.
Che dire, attendo Donne per le Donne 2024 e spero di poter raccontare ancora più cose su di me e sulla mia storia.
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