ipovisione bambini

Tre cose in cui serve la vista e in cui sono brava

La vita è piena di misteri e sorprese. A volte è fatta di spiacevoli notizie, altre volte di piacevoli paradossi.

Oggi vi voglio parlare di due, anzi, tre paradossi della mia vita quotidiana da persona ipovedente.
Li chiamo paradossi perchè così appaiono sia a me che a chi mi circonda, eppure sono veri, come è vero che il mese di novembre ha 30 giorni.

Questi paradossi riguardano la mia vista, cagionevole, limitata e scarsissima che però non mi ha impedito di fare piuttosto bene alcune cose.

Ecco le 3 cose in cui sono brava nonostante serva l’uso della vista:

1 fotografia: ora non vi aspettate cose alla David LaChapelle, niente reflex o strumenti professionali, non ho mai approfonidto la questione ed ho sempre utilizzato il mio smartphone. Mi piace avere delle belle foto,  dei miei momenti, delle vacanze, dei paesaggi, degli scorci architettonici ecc.
Si può dire che ho occhio, anche se appunto suona paradossale.
Può sembrare che me la canti e me la suoni ma a volte quando chiedo a qualcuno di “normo vedente” di farmi una foto intera e prende 6 km di pavimento inutile prima di me o angolazioni poco oppure fanno le classiche foto controluce mi cadono le braccia.

É molto strano ma io ho una forte attenzone ai dettagli, anche quelli apparentemente più insignificanti, un cornicione di un palazzo, il petalo di un fiore, una sfumatura di colori cangianti sul prato, un gioco di luci e ombre, un edificio che sbuca da sotto un arco, una struttura tagliata diagonalmente, un soggetto incorniciato in un contesto, una scritta sul muro. Mi piace creare questi intrecci sia naturali che voluti che gli soggetti offrono, cercarli, e fotografarli.

Come faccio con i problemi di vista?

La questione è molto semplice e si applica a tutti i campi della vita di un albino. Quello che non vedo non lo fotografo, almeno non di proposito, quello che vedo voglio fotografarlo bene.

Gli albini hanno spesso una buona visione d’insieme ma si perdono nei dettagli.
Questo ha sia pro che contro ai fini estetici. Noi guardiamo il quadro nel suo insieme, poi se c’è una mosca nell’angolo non la vediamo.
Abbiamo una visione a 360° che offusca i particolari, quindi il segreto è giocare con oggetti grandi e combinarli tra loro. Bastano tre elementi, una bella montagna innevata, un soggetto umano in primo piano e il piano del pavimento, e con questi tre elementi possiamo già fare un buon lavoro; poi se sulla montagna innevata gli altri ci vedono gli sciatori che scendono e noi non li vediamo non importa. Quando poi guarderemo il risultato a pc o ingrandendo sul telefono magari noteremo anche quello ma non era importante ai fini della foto perchè la fotografia è emozione, e se quegli sciatori noi non li abbiamo visti per noi non esistono. Non fanno parte degli elementi che volevamo fotografare.

Un esempio, qualche anno fa sono andata ad una festa delle Mongolfiere che fanno tutti gli anni il 6 gennaio a Mondovì (CN). Giornata d’inverno bellissima, cielo terso e queste mongolfiere colorate che volavano in alto, ero posizionata su una collinetta per vedere meglio, anche abbastanza davanti e ho assistito ad uno spettacolo stupendo. Come le mongolfiere si alternavano tra loro creando un gioco di colori con il cielo è stato incredibile. Eppure solo dopo mi sono resa conto dai racconti degli altri e soprattutto dallo zoom delle foto che ognuna di quelle mongolfiere aveva una rappresentazione, di Spiderman, di Super Mario o di altro. Questo dalla collinetta io non lo vedevo ma questo non mi ha impedito né di divertirmi né di scattare delle belle foto.

 

cielo con mongolfiere colorate
Le famose mongolfiere di Mondovì

 

Arco di Augusto a Rimini
Una mia foto dell’Arco di Augusto di Rimini

 

2 Il basket: la mia esperienza del basket si limita alla scuola, ma è sufficiente per aver creato in me un bel ricordo, di uno sport che mi piaceva e in cui mi sentivo a mio agio.
In particolare il mio “talento” era proprio nella mira, il basket prevede di saper fare canestro, ricordo anche i canestri da ferma, molti miei compagni e tutt’oggi quando gioco con i miei nipotini, sbagliavano spesso il tiro, io invece nonostante la mia ipovisione e il nistagmo, avevo una più alta percentuale di canestri andati in porto. Il mio prof mi fece i complimenti ed era stupito e contento, visto che nel resto dell’educazione fisica non ero il massimo.

3 La visione laterale: parto subito con l’esempio degli insetti.
Allora, facciamo che io sto parlando con qualcuno di fronte a me, per rispetto lo guardo in faccia, ma mentre lo guardo in faccia vengo richiamata da una cosa che passa di lato, tipo un insetto e che distoglie la mia attenzione tanto che il mio interlocutore potrebbe pensare “oh ,ma mi ascolti o no?”.
La verità è che spesso ciò che c’è attorno è in grado di distrarmi da ciò che ho davanti agli occhi, talmente è importante la visione laterale, quasi ingombrante.

C’è un esame che si può fare e che si chiama Campo visivo che consente di capire quanto la nostra visione è ampia. Devi guardare all’interno di un cono buio e quando vedi una lucina che potrebbe comparire di fronte, di lato, a destra o a sinistra, più in alto o più in basso tu premi il pulsante che ti lasciano in mano.

 

Visita il mio profilo TikTok per approfondire il tema dell’albinismo con pillole e consigli per la vita quotidiana.

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Nero su Bianco

Mi chiamo Roberta e sono nata con albinismo oculo-cutaneo. Oggi parlo ai genitori, agli educatori, ai medici e a tutta la popolazione perchè vorrei un mondo consapevole, preparato e accogliente.

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