Torniamo a gamba tesa alla rubrica “Come vede un albino” per illustrare le rocambolesche acrobazie e gli strizzamenti oculari che deve fare una persona albina, questa volta tra fuochi e fornelli.
Anche gli albini cucinano, e alcuni anche piuttosto bene, io conosco un ragazzo che lavora addirittura come pizzaiolo! C’è chi ha la passione per la cucina e chi lo deve fare per sopravvivenza. Ma come ce la caviamo esattamente con i problemi di vista?
In particolare mi voglio soffermare su quei semplici gesti basilari che tutti compiamo quando cuciniamo, ossia versare sale e zucchero nelle pietanze per donare loro un sapore più gradevole, dolce o salato che sia. Lasciamo perdere le spezie, perché non sono necessarie e si potrebbero anche evitare, ma lo stesso principio vale anche per loro.
Problemi di vista in cucina: salare, zuccherare, pepare e speziare
Sale, zucchero e spezie varie usati come condimenti sono composti di granellini piccolissimi, nel caso di sale e zucchero sono pure incolori, o meglio, sono bianchi.
Non sai quante volte abbiamo sbagliato dosaggio di questi ingredienti perché non abbiamo visto bene i granelli scendere e quindi abbiamo esagerato in eccesso, oppure al contrario, per timore di sbagliare abbiamo salato o zuccherato poco perché ci sembrava di averne già messo a sufficienza.
In pratica che cosa accade: la persona albina generalmente ha bisogno di uno sfondo colorato e con la luce alle spalle, questo è l’ambiente ideale per svolgere la semplice e banale azione di salare e zuccherare direttamente dal dosatore manuale (quello con i buchi in superficie), in quanto noi dobbiamo chinarci leggermente e lateralmente per vedere scendere la quantità di granelli desiderata.
Ecco perché la luce non deve essere mai frontale e lo sfondo deve essere preferibilmente a contrasto con il colore dei granelli.
Nulla di grave insomma, c’è solo da imparare a prendere le misure e a non vergognarsi di assumere posizioni per i più “ridicole”, ma per noi necessarie.
Tieni presente che quanto è più piccolo l’ingrediente, tanto più complicato sarà vederlo e gestirlo. La stessa cosa ad esempio non capita, o capita meno, con il sale grosso, soprattutto perché solitamente lo si prende con il cucchiaino.
Riconoscere la muffa nei cibi
Questo è molto importante, per evitare di mangiare un alimento o una bevanda che è chiaramente andata a male.
Premetto che la situazione non è sempre così disastrosa, gli albini sono in grado di riconoscere le macchie scure o verdastre un po’ sospette, ma possono anche non notarle, soprattutto confonderle con le naturali ombre e ammaccature della frutta ad esempio.
Ti faccio l’esempio delle noci e delle castagne, per me le più difficili da vedere perché entrambi i frutti secchi hanno di per sé delle colorazioni cangianti e poco chiare, il colore che dà segnale di frutto marcio è simile al colore naturale del frutto stesso, per cui è davvero difficile.
Gli altri sensi in questo caso possono aiutare, la muffa a volte dà un cattivo odore e sapore all’alimento. Nella peggiore delle ipotesi, (anzi, non è la peggiore), metti in bocca il cibo o la bevanda, la senti strana e la sputi. La peggiore in effetti è quando metti in bocca e mandi giù senza accorgerti di nulla.
Per cui, attenzione a colori, odori e sapori!
Attrezzi ed elettrodomestici accessibili per ipovedenti
Negli ultimi anni sono nate una serie di invenzioni nel campo dell’elettrodomestica che vengono incontro alle più disparate esigenze. Elettrodomestici accessibili insomma, che però rispondono anche alle necessità di persone che non necessariamente hanno una disabilità ma magari ci tengono ad una maggiore sicurezza, oppure elettrodomestici adatti a persone che vanno di fretta o per principianti, come i ragazzi che si mettono all’opera per la prima volta.
In generale alle persone ipovedenti ed in particolare ipovedenti da albinismo non consiglio di stravolgere totalmente la casa acquistando nuovi elettrodomestici ed utensili con chissà quale funzione.
Il mio consiglio è quello di prediligere macchine che abbiano pochi tasti, grandi e con scritte evidenti.
Purtroppo pochissimi elettrodomestici rispondono a queste caratteristiche, infatti di solito noi ci arrangiamo imparando a memoria la posizione dei tasti, giusto? Oppure facendo un segno con il pennarello dove ci serve. Non c’è nulla di male nemmeno a riscrivere col pennarello e bello grande le indicazioni già presenti sullo strumento.
Se questo non dovesse bastare esistono elettrodomestici smart, come le bilance da cucina parlanti che ti dicono a quanti grammi sei arrivato. Esistono anche forni a microonde parlanti e friggitrici ad aria parlanti e con tastiere semplici ed in rilievo, facili da consultare grazie alle categorie preimpostate.
Infine esistono elettrodomestici comandabili da app, con tutte le comodità annesse: sintesi vocale, possibilità di programmazione, senza contare che in genere il tuo telefono lo conosci meglio delle tue tasche e non devi faticare troppo per imparare un nuovo strumento.
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