Bea Tassone, cameriera e disegnatrice albina e autistica

Bea Tassone:” La mia vita? Un disegno perfetto”

Oggi sono stra felice di presentarvi una ragazza che ho fortemente voluto e cercato e che volentieri mi ha concesso una chiacchierata telefonica, una ragazza come tante ma dalle doti artistiche straordinarie, lei si chiama Beatrice Tassone, per tutti Bea e oggi faremo un viaggio nel suo mondo.
Bea è una ragazza albina con autismo (alcune persone credono che albinismo e autismo siano correlati ma non è così) ma soprattutto con tante passioni ed obiettivi per il futuro che ci racconta in questa intervista.

Ciao Bea, prima di tutto ti ringrazio per aver accettato di raccontarti sul mio blog.

Quanti anni hai, dove vivi e cosa fai nella vita?

Ho 19 anni, sono di Cologno Monzese e per il momento lavoro in una pizzeria molto particolare che si chiama Pizzaut dove lavoro come camereriera.

Ma è la pizzeria in cui ti ho vista sui social con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella?

Sì esatto, è venuto a farci visita e a provare la nostra pizza in occasione dell’inaugurazione del locale di Monza in aprile. Gli ho stretto la mano e ho notato un uomo molto sincero e umile, mi ha ricordato certi giapponesi, la loro cultura impone loro di mantenere un certo decoro in pubblico, un viso impassibile ed imperturbabile, una carica pubblica spesso non fa trasparire le sue emozioni ma ci ha fatto i complimenti per la pizza e questo mi ha entusiasmata.

Deve essere stata una pizza speciale allora.

La pizza è molto buona, questo locale però è famoso in particolare perché in cucina ci sono solo ragazzi con autismo, tra cui io.

Tu sei albina, ma sei anche una persona con autismo. Due condizioni rare, come ti fa sentire questa cosa?

Beh, io sono molto consapevole di chi sono, per quanto riguarda l’albinismo devo ammettere so pochissimo, so che sono un’albina OCA 4 , anche questa è una rarità e tra l’altro ho scoperto che la massima diffusione di questa variante di albinismo è in Giappone, mio Paese preferito per cui ho letteralmente una venerazione.

Sembra davvero una curiosa coincidenza, hai mai visitato il Giappone?

No, ci andrò a settembre per la prima volta. Per ora ho un’amica che vive lì e con la quale ci scriviamo, sto anche studiando giapponese, ho cominciato come autodidatta mentre ora sto frequentando un corso.

Cosa pensi del concetto di inclusività, di cui si parla molto negli ultimi anni?

Mi fa piacere da una parte che la mentalità generale stia cambiando e che si stiano abbattendo certi muri culturali ma dall’altra parte ci deve essere una moderazione, è un processo e che va fatto gradualmente. Ad esempio anche il linguaggio che accompagna certi discorsi dovrebbe essere pacato, non aggressivo come spesso sento sui social riguardo a questo argomento, altrimenti si rischia di ottenere il risultato opposto all’inclusività.

Che rapporto hai con l’albinismo?

Buono direi, io mi sento a mio agio, capitano le persone che mi chiedono ed io cerco di spiegare con calma che si tratta di una condizione genetica che implica la mancanza di melanina, a volte utilizzo anche l’ironia per raccontarmi, ad esempio dico di essere un vampiro.

E sull’autismo cosa sai?

Un sacco di cose, amo informarmi perché credo ci sia molto più pregiudizio al riguardo e molta più ignoranza , sento e leggo tante fake news come quella che siamo dei geni. Mi diverto a smentire le false credenze delle persone che pensano di sapere tutto. Ad esempio non molte persone sanno che anche per l’autismo c’è sempre una qualche predisposizione genetica alla base.

Io in realtà ti ho scovata sui social tramite Bea’s MangArt, sei una disegnatrice, illustratrice e fumettista, anche adesso in chiamata hai detto che stai disegnando qualcosa mentre parli con me, che disegni fai?

Lo stile che utilizzo è quello dei Manga, i fumetti giapponesi. Mi piace molto come stile e richiama il mio amore per il Giappone.

Esponi i tuoi lavori? Dove li possiamo trovare?

Sì, condivido i miei lavori sui social network. In particolare su Instagram e Facebook. Faccio illustrazione e fumetto. Per chi è interessato su Facebook mi trovate come Bea’s Mangart e su Instagram col nome di CatBot_04.

disegno di Bea's MangartQual è il ritratto a cui sei più affezionata?

È difficile definire quel’è il mio disegno preferito, ci sono disegni che ho fatto che mi piacciono molto perché sono disegnati bene oppure hanno una composizione che mi piace. È veramente difficile dirlo anche perché la mia arte si evolve col tempo. E solitamente sono rari i lavori che mi soddisfano e mi piacciono veramente.

Cosa sogni per il tuo futuro di disegnatrice?

Sicuramente, vorrei continuare a disegnare e scrivere fumetti. Vorrei anche creare dei disegni più impegnati che possano raccontare qualcosa e sicuramente migliorare sempre di più al livello tecnico. Lavorare su quelle che sono le mie lacune nel disegno. In ogni caso mi aspetto un futuro roseo, pieno di nuovi progetti.

Pensi che il disegno possa essere utilizzato per una causa o un progetto?

Assolutamente sì! L’arte è un mezzo molto importante, può essere usata per lanciare un messaggio profondo e non solo per intrattenimento. Con il disegno si può raccontare una storia anche se è solo fatta di immagini. L’arte è uno strumento potentissimo, da non sottovalutare.

Grazie ancora per la tua disponibilità e per questa chiacchierata in cui abbiamo condiviso diversi aspetti.
Ti aspetto per l’intervista su instagram!
Intanto imvito i lettori a seguirti sui canali social e lascio qui di seguito per loro qualche tuo ritratto/disegno.

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Nero su Bianco

Mi chiamo Roberta e sono nata con albinismo oculo-cutaneo. Oggi parlo ai genitori, agli educatori, ai medici e a tutta la popolazione perchè vorrei un mondo consapevole, preparato e accogliente.

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