L’estate di una persona albina scorre tra un ” Ma chissene frega dell’abbronzatura, io sono unic* e bell* così come sono” e un “non è possibile, è solo giugno e gli altri sono già tutti neri senza nemmeno essere stati al mare e io sempre mozzarella”!
La mancanza di melanina è qualcosa con la quale dobbiamo inevitabilmente scontrarci e con la quale abbiamo un rapporto di amore-odio altalenante nel tempo, e che vira sempre più verso l’amore (per fortuna).
Soprattutto, mi permetto di dirlo perchè ne ho avuto esperienza diretta parlando con altre persone, questo rapporto instabile con l’incarnato riguarda per la maggior parte le donne e le ragazze, spesse volte ci si incontra per eventi quali convegni, pranzi ecc e mi capita di cogliere il gruppeto delle ragazze che si scambiano informazioni preziose su capelli, pelle, cosmetici e su come apparire più bionda di capelli o viceversa più castana, oppure su come avere una tintarella impeccabile come quella dei melanino-dotati e nonostante la completa inerzia di quella maledetta tirosinasi*
Per prima cosa voglio dirti che è normale. Per seconda cosa voglio raccontarti le mie estati nel corso degli anni fino ad oggi.
L’infanzia e l’adolescnza: come gestivo la mancanza di melanina
Ovviamente non la gestivo, mi travolgeva completamente ma confesso che non mi importava più di tanto, le mie estati le trascorrevo tra la colonia e il cortile, per poi fare una capatina al mare in agosto.
Certo che sì, era immancabile al rientro l’amichetto che avvicinava il suo braccio al tuo e si vantava di essere molto più abbronzato di te ma insomma, poteva essere un po’ fastidioso perdere alle gare di melanina ma mi consolavo vincendo ai giochi di carte e di parole o nel raccontare barzellette.
Nessuno in famiglia cercava di “abbronzarmi” con strani metodi alternativi anche se mio padre ogni tanto notava un colorito vagamente rosa sulle mie braccia a cui piaceva dare l’azzardato nome di “abbronzatura”.
Io tra l’altro ero completamente assorbita dai miei capelli che se proprio avessi dovuto segnalare un mio difetto non avrei mai pensato alla pelle bianca, tra l’altro c’erano ancora i rullini e nelle fotografie sviluppate non ero così bianca, chissà, magari i fotografi mi photoshopppavano già allora.
L’età adulta: quando ho scoperto le creme solari colorate e gli auto abbronzanti
Sottolineo un po’ perché per me non ha mai costituito una tragedia, nè ho mai fatto carte false per apparire scura, diciamo che è capitato di evitare di mettere vestitini corti in estate di giorno, ma soprattutto per non dover mettere la crema solare anche sulle gambe.
Il fatto è che finché vivi nel tuo mondo di unicorni non ti importa di cosa accade al di fuori, ma quando cominci a prendere coscienza, e più volte ho raccontato come per me la presa di coscienza sia arrivata tardi, allora cominci a fare paragoni e per tornare sull’argomento pelle bianca e senza una minima traccia di colore, ti vedi molto più bianca di come ti vedevi prima, semplicemen te perchè cominci ad osservarti con gli occhi degli altri, non più con i tuoi, cominci a metterti in confronto con chi appunto, è già nero a giugno, cioè quasi tutti gli altri.
Non voglio che fraintendiate il mio discorso, io me ne vado ancora in giro tutto l’anno con la mia pelle bianca bianca che più bianca non si può: vado al lavoro dove tutti i miei colleghi sono scuri, vado in piscina ad acquagym dove le altre mano a mano sono passate ad avere un colorito dorato, vado a fare escursioni, gite, serate ecc sempre e comunque così come sono.
Però (c’è un però) ogni tanto ho voglia di cambiare, può essere che quel giorno abbia avuto una delusione, oppure ci tenga a fare una bella prima impressione con qualcuno e allora voglia darmi un tono come si suol dire.
Credo sia del tutto normale, tutti noi abbiamo momenti in cui usciremmo di casa in tuta, struccate o senza barba fatta e guai a chi ci rompe le scatole e altre volte in cui ci impegnamo di più per imbellettarci, giusto?
Le creme solari colorate: come funzionano
Da un po’ di anni il mondo della cosmesi propone diversi prodotti per quel “darmi un po’ di tono” che dicevo prima. Così all’inizio dell’estate a volte acquisto una confezione di crema solare colorata, ossia una crema solare con fattore protettivo spf 50+ ma con pigmenti colorati in tono con la mia pelle, quindi quella più chiara che sembra un fondotinta, solitamente sono ottime per il viso ma io in casi d’emergenza le uso anche per il corpo.
Il vantaggio di queste creme solari colorate è che svolgono la doppia funzione, quella di proteggere dai raggi UV e quella di dare un minimo colore alla pelle. Lo svantaggio è quello che si è costretti a stendere la crema la mattina presto quando per il sole non sarebbe così necessario e siccome si tratta spesso di formati compatti (per il viso appunto) il tubetto finisce presto.
Gli auto abbronzanti come funzionano
Anche questi li uso pochissimo, sto scrivendo a fine luglio e quest’anno l’ho utilizzato una sola volta ma posso dire di averne utilizzati di tre tipologie e di poter elencare vantaggi e svantaggi di ognuno.
Il primo che ho provato è della Garnier ed è a spuma, rigorosamente trasparente da stendere dopo un attento scrub; dopo circa 3 ore inizia la trasformazione e cominci a vedere il risultato sulla tua pelle.
Il secondo, sempre della Garnier, a spray, forse meno appiccicoso ma come caspita si fà a capire dove l’hai messo e dove no? Troppo difficile.
Ovviamente per tutti è possibile una seconda passata per un effetto più intenso e scuro. E’ consigliabile stendere il prodotto con un guanto, sia per una migliore resa che per non macchiarsi il palmo della mano.
Questo comunque è il risultato, delicato e luminoso.
Infine c’è questo, della St. Morritz che è sempre a mousse ma colorata così vedi dove lo metti. La differenza fondamentale di questo auto abbronzante sta nel fatto che dopo un’ora dalla stesura fa sciacquato con acqua fredda.
Conclusioni
La vita è troppo breve per vivere di paragoni ma è anche fatta di sperimentazioni e giochi per cui che tu ti piaccia così come sei o che invece ci tenga ad avere un aspetto meno “pallido” nei mesi estivi o in particolari occasioni, sappi che la cosmesi negli ultimi anni si è data da fare per venire incontro alle esigenze di chi ha mancanza di melanina o semplicemente carenza, perché non crediate che i grandi brand si mobilitino per quei 4 gatti che siamo noi albini. Per loro fortuna però, esistono anche i biondi dalla pelle chiara, quella che si arrossa facilmente e che prima che si abbronzi un pochino passa attraverso diverse scottature. Insomma, a giudicare dalle recensioni su questi prodotti, il mercato c’è eccome.
Buona estate e non dimenticare mai: White is good :-)
* Tirosinasi: In biochimica, nome generico di enzima molto diffuso nei tessuti animali, che catalizza la trasformazione ossidativa della tiroxina in diidrossifenilalanina, da cui poi si formano le melanine. Alla carenza congenita dell’attività della tirosinasi si deve l’albinismo. – Da Enciclopedia Treccani.
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- TIROSINASI “In biochimica, nome generico di enzima molto diffuso nei tessuti animali, che catalizza la trasformazione ossidativa della tiroxina in diidrossifenilalanina, da cui poi si formano le melanine. Alla carenza congenita dell’attività della tirosinasi si deve l’albinismo.” da Dizionario Treccani.