Gli ipovedenti non sono ciechi ma non sono nemmeno vedenti e l’ipovisione da albinismo è ancora diversa da altri tipi di ipovisione, questo non dobbiamo mai dimenticarcelo.
Le esigenze di un bambino/ragazzo albino durante il gioco, che sia un gioco di società oppure un gioco in solitaria sono ben delineate. In questo articolo ti suggerisco alcuni giochi accessibili per l’infanzia e non solo.
Il concetto di giochi accessibili è piuttosto recente (magari ci fosse stato quando io ero bambina) e si estende a tutti i tipi di disabilità, da quella uditiva a quella motoria, da quella intellettiva a quella visiva ecc. L’obiettivo è quello di motivare il bambino al gioco e di disincentivare la rinuncia.
A proposito di rinuncia ricordo che a 6 anni ricevetti per Natale un gioco della Sapientino, c’erano dentro 6 giochi in ordine crescente di difficoltà, io l’ultimo lo saltavo sempre, ma non perché fosse per bambini più grandi ma perché si trattava di una scheda formato A4 con disegnate diverse vignette di mestieri da riconoscere in stile fumetto ma senza la nuvoletta, insomma per me era un pastrocchio, una cozzaglia di oggetti posizionati in poco spazio ed io andavo in confusione, non distinguevo nulla e mi passava la voglia, sarebbe stato diverso se avessero dedicato un foglio intero ad ogni mestiere, perché per il resto la mia memoria era buona, ottima direi.
Giochi accessibili per ipovedenti: aree da sviluppare
Con i bambini ipovedenti bisogna fare appello alle risorse in funzione come l’udito ed il tatto potenziandole al massimo ma allo stesso tempo stimolare quelle carenti come la vista ed in parte l’aspetto motorio e soprattutto di coordinazione.
I migliori giochi accessibili studiati apposta per gli ipovedenti quindi includono:
– suoni e stimoli sonori di ogni genere, tutti i giocattoli parlanti sono ottimi, se il comando visivo viene contemporaneamente sottolineato anche da un comando uditivo è ottimo.
– smerigliature e bidimensionalità degli oggetti: adatte a sviluppare il senso del tatto, altro aspetto importante per il bimbo ipovedente, a volte potrà riconoscere un oggetto solo toccandolo.
– colori a contrasto: sai bene come gli albini non sopportino il tono su tono perché li manda in confusione e non gli permette di distinguere gli oggetti ed i loro contorni, e non solo i bambini, anche gli adulti, ne ho parlato in questo articolo che parla di affettati pensa un po’.
– lettere e disegni grandi: più grandi del normale, poi come dicevo nell’introduzione un albino è ipovedente, non è cieco, e come ha spiegato molto bene il Dr. Paolo Nucci nella breve intervista che ha concesso ad Albini in Italia, il soggetto albino se si avvicina vede, per cui ciò che maggiormente va ingrandito sono scritte e disegni piccoli, ma è un’impresa non semplice capire cosa sia piccolo per un albino.
I 5 migliori giochi accessibili per ipovedenti dagli 8-10 anni in su
Questa classifica è un mix tra esperienza personale e consigli dal web:
5. Carte francesi BIG da Scala Quaranta, Fish, Burraco ecc: insomma tutti i giochi con le carte con i 4 semi, questo perché sono sicura che esistono le carte in formato grande, per permettere di vedere meglio se si tratta di un 7 o un 5, di fiori o picche (essendo per noi entrambi due simbolini eri ed indistinguibili dai contorni), di cuori o quadri e di distinguere anche le figure. Questo è più adatto agli adulti.
4. Scarabeo riadattato in formato Braille: non è il primo gioco riadattato in Braille ma questo presuppone che tu conosca il braille, cosa sempre più rara tra gli albini.
3. Brain Master: questo gioco è il successore del classico Mastermind, in cui si sfidano due giocatori a colpi di codici, In questo caso i pioli colorati di diversi colori in base al loro significato permettono di gestirsi bene sul campo.
2. Nyctophobia: non l’ho mai provato ma dalla descrizione sembra super, è un labirinto tattile dove tutti i giocatori azzerano a turno il senso della vista, vedenti e non vedenti, perché si gioca bendati, per cui si è tutti sullo stesso piano, pare per il momento che ci sia solo la versione inglese.
1. And the winner is UNO, io lo trovo personalmente un gioco semplice, non solo per le sue regole, ma anche a livello visivo, insomma, è vero che può essere che noi albini a distanza non vediamo i numeri ma il gioco nella sua versione base dice che puoi buttare una carta anche dello stesso colore e questo facilita molto. I colori sono solo 4 e ben distinguibili, insomma ci si diverte con poco!
I 5 migliori giochi accessibili per ipovedenti più piccoli
1. Memory tattile: il memory è un super classico che diverte grandi e piccini, in questo caso però gli ideatori hanno deciso di utilizzare carte con disegni grandi e ad alto contrasto cromatico e soprattutto hanno posto i disegni in rilievo così che il bimbo possa distinguere la forma dell’oggetto anche con le manine.
Consigliato dai 3-4 anni in su.
2. Tastaro: un gioco che si basa sul riconoscimento di figure geometriche e non, sia a livello visivo che tattile.
3. Alfabeto tattile Montessori: si parla molto dell’approccio Montessori come metodo educativo, soprattutto nel mondo della disabilità, io ritengo che i bambini ipovedenti da albinismo non abbiano bisogno di approcci così diversi dai bambini normo-vedenti, ma piuttosto di strumenti più semplici. Questo alfabeto tattile si compone di lettere smerigliate e figure semplici da associare all’iniziale della parola, un modo per cominciare a familiarizzare con le lettere a partire dai 3-4 anni.
4. Palline morbide e sonore: esistono in commercio diverse palle e palline con sonagli per la stimolazione uditiva e anche palline anti rimbalzo. Questa soluzione mi sembra un po’ estrema ma è comprensibile come nell’ipovisione sia facile perdere il focus di un oggetto in movimento, che finisce quindi fuori dal nostro raggio visivo in mezzo secondo. Credo quindi sia importante nei primissimi anni di vita evitare la frustrazione del bambino che potrebbe disinteressarsi ad un gioco (come una semplice pallina) che non soddisfa le sue esigenze.
5. Il primo posto se lo aggiudica un gioco che non è tattile e non ha niente di specificatamente studiato per i bambini ipovedenti ma che credo possa essere ben accolto da anche da questi ultimi, e cioè la lavagna luminosa: disegnare e sperimentare con il pennarello è molto utile al bambino per scoprire la sua creatività, per dare spazio alla sua fantasia ed avere un suo spazio di libertà creativa.
Spero di arricchire la mia classifica con nuovi giochi e anche videogiochi, d’altronde siamo o non siamo nell’era dell’AI? (e questo potrebbe essere di grande aiuto per le persone con esigenze diverse) anche grazie ai vostri suggerimenti, per cui non siate timidi e fatevi avanti.
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