albinismo problemi di vista

Tutte le figure di … palta degli albini

Quando sei albino non vedi bene e quando non vedi bene ti capita di fare di quelle “figuracce” che neanche il Ragionier Fantozzi nei suoi celebri film.

Per fortuna noi albini siamo dotati di una buona dose di ironia ed autoironia, oltre che di pomate antidolorifiche (scoprirete perché).

Oggi un articolo divertente, sull’onda dei falsi miti sull’albinismo e sulle rocambolesche e infinite situazioni in cui spesso ci troviamo noi albini a causa dei nostri problemi di vista.
Ecco a voi tutte le figuracce degli albini. Non proprio tutte in realtà!!!

 

smiley con occhiali da sole stralunato

 

Albinismo e problemi di vista. Sei albino quando:

1. Non saluti i tuoi amici e parenti per strada, loro sventolano le loro braccia all’infinito, ti strombazzano con il clacson ma tu continui a camminare imperterrito con la testa tra le nuvole mentre loro cercano di rendersi più catarifrangenti possibili.
Poi finalmente a due metri da te li vedi e loro ormai esausti e sudati per la ginnastica aerobica “Ma non mi hai visto, sono tre ore che ti chiamo con la mano” e tu con l’aria di chi è appena uscito da una spa “Oh ciao, che ci fai da queste parti?”;

2. Acquisti cose costose: eh sì perché tu entri nel negozio con l’idea di spendere una certa cifra e non di più perché insomma bisogna contenersi e decidi che quel pantalone da 28€ tutto sommato te lo meriti, ti sta anche bene quindi lo acquisti. Vai in cassa e la commessa ti dice “Solo questo?” E tu pensi:”Beh sì cara, conta che non ci dovevo neanche entrare in questo negozio, ho deviato apposta per approfittare dei saldi”
“Bene, è un bel pantalone quello, sono 58€ grazie” – ti dice secca mentre ti piega e imbusta il capo che dà per sottinteso tu abbia già acquistato.
Ora cosa vuoi che siano 30€ in più, ma a volte questa spesa non era pianificata e insomma ci si ritrova in quel siparietto tragicomico con la commessa in cui in un nano secondo devi decidere cosa fare mentre imbarazzato ti giustifichi.

3. Sali sulle macchine altrui: secondo me ogni individuo al mondo dovrebbe avere un’auto unica e su misura, così oltre ad essere davvero originali si aiuterebbe gli ipovedenti come noi albini che catalogano le persone che ti passano a prendere in base a colore e modello della macchina.
Se sai che chi ti aspetta alla stazione ha una C4 bianca tu sali sulla C4 bianca, che importa se dentro c’è qualcun altro;

4. Ti siedi nei posti assegnati ad altri: e anche qui sfociamo quasi nella cleptomania eh ehehe. Cinema, treni, aerei, chi più ne ha più ne metta, quei maledetti che scrivono i numeri e le lettere così piccole fanno sì che spesso noi in buona fede siamo convinti di essere nel posto giusto:-“Vede Signora , io ho il 6B, sono nel posto giusto” e lei “Sì, certo 6B ma carrozza 4”. Ooooooooops;

5. Vai in giro col trucco sbavato: per carità, anche se non vedi bene esistono specchi ingrandenti favolosi e puoi sempre dare uno sguardo generale prima di uscire di casa ma hai presente la differenza tra dare un’occhiata distratta e metterti in strada e invece dover tutte le volte appiccicarsi allo specchio o attivare la fotocamera del telefono? Su 10 può capitare che una o due volte tu non veda proprio il rossetto fuori posto, la macchia nerastra sotto l’occhio o il disegno delle sopracciglia diverse.

6. Ordini cibo che non ti piace: no, non perché sei masochista ma perché non hai visto bene cosa c’era scritto sul menù, sì perché i menù non li scrivono con un carattere leggibile come quello che sto utilizzando io adesso, no anche il più grezzo pub di periferia decide che il font adatto al suo menù di panini è quello tutto arzigogolato, rigorosamente fine. Se a questo aggiungiamo che le sale sono immerse nelle più oscure tenebre allora noi albini non abbiamo scampo di poter decidere in santa pace cosa prendere da mangiare e da bere.

Sono sicura che molti albini lo potranno confermare: ammettiamolo, quante volte vi è capitato di ordinare la prima cosa che vi veniva in mente, la più comune, quella che non possono non avere , o pegio, la prima che riuscite a vedere perchè magari è la prima della lista o è una parola corta e conosciuta o perchè l’avete sentita nominata dagli altri del tuo tavolo, solo per evitare di perdere tempo e avevate esaurito la pazienza.
Alzi la mano chi non l’ha fatto almeno una volta!
In ogni caso da tutto ciò si può sempre uscire ad esempio con una frase al cameriere “Mhhhh, lei cosa mi consiglia?”

7. Non capisci una cippa quando ti confidano un segreto: quando c’è da mantenere un segreto con me stai sicuro che sei in una botte di ferro, tranne se il segreto cerchi di dirmelo furbescamente con il labiale bisbigliando parole o facendo occhiolini stile briscola e gesti vari.
Quante volte a chi mi parlava con il labiale silenzioso rispondevo “Sì, sì, ahahahah” quando magari mi stavano dicendo qualcosa che era tutt’altro che divertente, oppure di compiere un’azione e io me ne stavo lì seduta tranquilla senza muovere un dito.

8. Non sempre ti riesci a divertire: ricordo quando ero bambina, terza elementare, ci avevano portati al circo che era venuto in città ed io ero nella seconda o terza fila, quindi piuttosto avanti direi, ero così contenta di quell’uscita fuori dal comune, sapeva di anticipo di gita di primavera, noi che non facevamo chissà quali gite scolastiche. Bene, saranno state le tre ore più noiose della mia vita, costretta a stare lì seduta e impossibilitata a godermi lo spettacolo, assistendo alle risate degli altri bambini a cui non potevo unirmi. Sappiate che la prima fila non sarebbe bastata comunque, in quel caso no perché la distanza dai personaggi e dal centro della pista era troppa, insufficiente a farmi divertire.

Oggi mi capita con i concerti, in quel caso mi godo maggiormente lo spettacolo perché, a parte quando ho la fortuna di essere sotto palco come al concerto di Elisa del 2014, posso usufruire dei maxi schermi ma soprattutto la musica, mia grande passione ha il grande pregio di passare dalle orecchie e poi subito dopo al cuore. E questi due mi funzionano bene

9. Devi diventare colto: a scuola se sei albino non puoi copiare, o perlomeno, non alla vecchia maniera, il compagno a un metro da te che ti sporge leggermente il quaderno o il foglio con il quiz, ve lo assicuro è talmente complicato che ti conviene studiare, e al massimo sei tu che fai copiare gli altri.

10. Sei donna ma vai nel bagno degli uomini: non perché c’è meno coda ma perché non hai visto il triangolino della gonna e avendo 50 e 50% di probabilità di azzeccare spesso ti va male e ti dirigi sicura verso la toilette sbagliata, salvo poi accorgertene all’ultimo, quando ci sbatti la faccia contro (in senso metaforico eh, vediamo poco ma un po’ vediamo) o vedi un ometto che esce tranquillo da quella porta e allora con nonchalance fai una inversione a U verso l’altra porta.

Chi continua l’elenco?

La lista è lunga e ogni giorno della vita ci regala le sue sorprese quindi c’è sempre spazio a nuove figuracce, più o meno divertenti, a volte ti fanno perdere tempo, a volte ti mettono a disagio, altre volte ti aiutano a diventare sempre più astuto per le prossime volte e poi c’è la tecnologia che ci viene in aiuto, gli smartphone con le funzione di lettura vocale, o semplicemente con la fotocamera e la funzione zoom, scattando una foto si possono risolvere almeno la metà dei problemi.

Tecnologia a parte la miglior tattica rimane sempre l’ironia e la serenità di sapere che anche se sbagli, puoi sempre rimediare, la maggior parte degli errori che facciamo li sappiamo risolvere in poco tempo.

 

Visita il mio profilo TikTok per approfondire il tema dell’albinismo con pillole e consigli per la vita quotidiana.

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Mi chiamo Roberta e sono nata con albinismo oculo-cutaneo. Oggi parlo ai genitori, agli educatori, ai medici e a tutta la popolazione perchè vorrei un mondo consapevole, preparato e accogliente.

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