ragazza albina dove vivono gli albini

Dove vivono gli albini – diffusione dell’albinismo

Gli Svedesi vivono in Svezia, gli Italiani in Italia, i Greci in Grecia e via dicendo. Banalizzando al massimo questo concetto, chi non conosce la natura dell’albinismo, potrebbe pensare che ci sia una nazione da qualche parte nel mondo, preferibilmente nel nord Europa o nell’estremo continente africano, dove vivono gli Albini (scritto apposta con l’iniziale maiuscola). Questo ipotetico Paese potrebbe chiamarsi Albinia o chissà con quale altro nome evocativo. Si potrebbe pensare che ci siano aree geografiche del mondo in cui l’albinismo è maggiormente diffuso e questo non è del tutto falso. Ma procediamo con ordine.

Con questo articolo ci tengo a mostrare un quadro sulla diffusione geografica dell’albinismo partendo dal presupposto che un soggetto albino può nascere e vivere in qualsiasi parte del mondo.

L’albinismo è una malattia genetica, non un’etnia

I soggetti albini non appartengono ad un’etnia o ad una razza specifica in quanto si tratta di una condizione o patologia genetica, quindi può esserne colpito qualunque soggetto di qualsiasi Paese, razza o etnia, a patto che sia figlio di genitori entrambi portatori sani di albinismo e sia quella probabilità su 4.
Benchè alcuni albini, dai colori un po’ più scuri, possano essere confusi con persone provenienti dal nord Europa, non dobbiamo cadere in questo tranello perchè in questo caso la razza non c’entra nulla.

Detto questo rimane il fatto che ci sono zone del mondo dove un albino ha vita più difficile, vuoi per le condizioni atmosferiche e ambientali, vuoi per la presenza di superstizioni, in alcuni paesi di Africa e Asia ad esempio permangono ancora superstizioni riguardanti l’albinismo per le quali i bambini albini vengono rifiutati dalla famiglia o comunque perseguitati dalla società.

In un mondo, come quello occidentale, che esalta l’abbronzatura come simbolo ed elemento imprescindibile di bellezza, gli albini possono sentirsi a disagio per la loro carnagione, perennemente bianca, e questo accade perlopiù nei Paesi mediterranei, dove la maggior parte delle persone, ha un colorito di pelle naturalmente più scuro, dall’ambrato all’olivastro, con capelli e occhi scuri e dove il mito dell’abbronzatura è ancora più forte.

È probabile che in altre zone, nel nord Europa ad esempio, gli albini passino più inosservati in mezzo alla folla proprio perchè gli individui di quella razza (in questo caso è corretto parlare di razza) hanno pelle, occhi e capelli più chiari.

Diffusione dell’albinismo in Italia

Per quanto riguarda il Bel Paese la diffusione dell’albinismo è piuttosto uniforme con alcuni picchi in alcune aree
L’indagine statistica è stata svolta dal gruppo Albini in Italia prendendo in considerazione un campione di individui, soprattutto facenti parte della stessa community. Lo staff di Albini in Italia ha presentato i risultati del sondaggio durante l’ultimo convegno nazionale del 12 ottobre a Firenze, la mappatura dell’albinismo è infatti uno degli obiettivi che si è prefissato il gruppo ed i dati sono in continuo aggiornamento.

La Sicilia batte tutti insomma e c’è un motivo: negli anni, nei secoli e addirittura nei millenni, venivano prediletti i matrimoni tra persone dello stesso luogo, se non città o villaggio, quindi la diffusione di una condizione come quella dell’albinismo è stata favorita da comportamenti che miravano a preservare “la specie” locale. Per la serie “Mogli e buoi, dei paesi tuoi”

Diffusione dell’albinismo in Europa e nel mondo

L’incidenza dell’albinismo nel mondo ci mostra dati ancora fermi a qualche anno fa con cifre di 1 su 17.000 in linea generale.
Come dicevamo ci sono effettivamente aree geografiche con un’incidenza maggiore, come specifici Paesi del continente africano, come la Tanzania ed il Malawi dove le cifre cambiano a 1 su 5.000 e dove però, per fortuna, negli ultimi anni si sono mobilitati interventi di sensibilizzazione sia da parte di associazioni, enti e progetti spontanei, che delle stesse Nazioni Unite, con interventi di donazione di ausili come occhiali da vista e da sole, cappellini protettivi contro il sole e i raggi UV e creme solari ad altissima protezione.

Come sempre quando si tratta di interventi in Paesi in via di sviluppo l’ideale sarebbe fornire alla popolazione gli strumenti materiali, finanziari e sociali per affrontare da sè il problema e coltivare il conetto dell’inclusione e tutela delle fasce più deboli, formando medici e insegnanti, producendo e offrendo ausili e supporti per le persone con albinismo, aprendo centri diagnostici specializzati ecc, anche perché sta diventando sempre più difficile importare dall’estero presidi come le creme solari, a causa della loro sensibilità all’alterazione chimica durante trasporto.

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Nero su Bianco

Mi chiamo Roberta e sono nata con albinismo oculo-cutaneo. Oggi parlo ai genitori, agli educatori, ai medici e a tutta la popolazione perchè vorrei un mondo consapevole, preparato e accogliente.

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